| Rion Morpher |
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Il mondo nel palmo della propria mano. Combattere, Rabbia, Vincere e perdere. Combattere. L'incontro fra due contendti - non necessariamente nemici fra loro - che si scontrano all'ltimo sangue, per gli umani. L'incontro fra due anime incomplete che hanno bisogno di completarsi, per questo si scontrano l'n l'altro, il vincitore prende la vita dell'altro, il perdente - ovviamente - la cede, per i demoni. Il combattimento purifica l'anima, libera da ogni tipo di stress, da ogni sete di sangue, il combattimento è essenziale per vivere in pace con SE' stessi. Due combattenti, Due anime, Due spade, Due paia di occhi iniettati di sangue e rabbia che si scontrano fra loro. Il duello non è solo togliere la vita all'avversario, questo è facile, potrebbe farlo chiunque e in qualunque momento... La cosa più importante in un duello è dimostrare all'avversario la propria superiorità, dimostrargli che LUI è più debole di TE, dimostrargli che TU val qualcosa, che TU sai combattere, che TU sai uccidere, che TU hai un anima e un obbiettivo da portare a termine, perchè è questa la cosa di ci hai veramente bisogno, la RABBIA. Rabbia. Vuoi uccidere, ti senti forte, senti come una forza sovraumana che ti investe, senti che potresti uccidere un intero esercito con un solo dito. Si!Questa è la sensazione giusta, arrabbiati, ARRABBIATI! Combatti con l'intenzione di uccidere, devi VOLER UCCIDERE IL TUO AVVERSARIO, anche se è tua amico, tuo parente, tuo fratello, NON IMPORTA. Se non vuoi uccidere il tuo avversario non riuscirai mai a batterlo, non riuscirai a dimostrarti forte, MAI, resterai solamente un rifiuto, un guscio vuoto senz'anima e senza obbiettivi da raggiungere... PER SEMPRE. Vincere e perdere. Vincere, perdere.. dove 'sta la differenza? Non importa chi dei due vince, quello che veramente importa in un combattimeto è dimostrare all'altro - e anche a sè stessi - di non essere un fallito, di sapersi difendere da solo. La vittoria dona una sensazione di potenza, ma non illudetevi, non durerà per sempre. Se voi, stupidamente, dopo aver sconfitto il vostro avversario, esulterete abbassando così la guardia... beh, siete morti. Se l'avversario è ancora in possesso della propria vita non si lascerà mai scappare un occasione simile e vi salterà addosso, come un leone sulla propria preda distratta e, senza pietà, senza indugiare oltre... Vi ucciderà. ____________________________________________________________________________________________________________________________________
Atto primo
Si trovava lassù, in cima agli spalti di quella grande arena. Era poggiato con la schieta sulla fiancata di una finestra, il che abbastanza rischioso, essendo all'ltimo piano. Le braccia incrociate, Angelo Nero allacciato dietro la schiena, osservava il suo avversario che, da qualche ora, attendeva immobile al centro dell'arena. Perchè? Perchè non scendeva subito per non perdere tempo? Semplice, per osservare il tipo di anima contro cui andava. Era imponente, dall'aria un duro, ma questo non preoccupava minimamente Marcus, abituato a fronteggiare avversari di stazza maggiore rispetto alla sua. Voleva vedere la sua tenacia, voleva capire se gli interessasse davvero combattere. Beh, essendo stato più quasi sei ore ad aspettare si potrebbe benissimo dire di sì. Sembrava eccitato, non poteva più aspettare. Bene. Meglio così, ci sarebbe stato da divertirsi. Si staccò dal muro e, con passo calmo ma deciso, scese uno dopo l'altro i gradini di quell'arena che lo avrebbero condotto fino a terra. Tap. Tap. Tap. I suoi passi erano come amplificati nel silenzio e nella forma ovoidale dell'arena. Tutto taceva, solo qualche uccello cinguettava ogni tanto, per poi zittirsi, come se avesse paura. Paura della due anime che stavano per scontrarsi in un incontro senza esclusione di colpi. Chissà cosa stavano pensando in quel momento le due anime, preparavano la strategia di combattimento?Pregavano di vincere? Nessuno potrà mai saperlo. Così arrivò, fermandosi proprio a qualche metro di distanza dall'avversario, per permettere l'attacco. Rimase immobile per un altro momento, poi, parlò.
Cominciamo. | Edited by Rion Morpher - 29/1/2009, 20:32
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